Questo post lo dedico a delle splendide donne che conosco da più di….mmmh, da qualche anno, diciamo!
Abbiamo fatto un pezzo di strada assieme tra risate, tante, qualche lacrima, giornate passate a confidarci sopra libri di testo aperti quasi per caso…o perché “sì sì, oggi sento proprio che verremo interrogate”… e allora una pausa di studio, tra una tattica e l’altra per poter attaccare bottone con il bello di turno, la facevamo anche.
Ricordo le secchiate sul libro di geometria con la MBF per poter strappare il permesso per andare un fine settimana a Foppolo con i compagni, che ridere, ti ricordi??
Oppure a studiare in mansarda con la colonna sonora di The bodyguard che si ripeteva all’infinito grazie al loop del mangiacassette (vabé ora potete fare il conto di quanti anni sono passati..).
E ora, siamo sempre qui. Bello non aver smesso di ridere, nonostante si sia tutto un po’ complicato.
Le lacrime, ogni tanto, ce le asciughiamo ancora, lacrime che scorrono portandosi dietro tanto, a volte troppo carico.
Ma cuore che si riscalda un po’ con quei sorrisi che non sono mutati (beh ragazze, sempre fighe né, ma forse qualche rughetta comincia a farsi vedere ;-)) ).
E così eccomi, ho deciso di dedicarvi questo post oggi, perché mi andava di farlo: buon 8 marzo!
Dopo 20 giorni in cui sopportate le mie incursioni nella vostra cucina direi che vi meritate una ricetta nuova per questa santabenedettacolazioneeeeeeeee!!
Eh, sì. Perché dovete sapere che dopo l’ultima pizzata assieme (in questi anni abbiamo mantenuto uno o due o tre o quattro ritrovi all’anno. Dipende dalle annate) hanno deciso di rimettersi un po’ in forma affidandosi alla mia sapienza 😉
E visto che l’unione fa la forza, abbiamo pensato di farlo sopportandoci quotidianamente, con quella giusta dose di ironia (mai prendersi troppo sul serio) e rigore, attraverso un confronto costante… ma vuoi vedere che così funziona davvero???
Cavolo, devo dire che sta proprio funzionando!!
E allora eccovi un’idea per dei biscottini che un paio di volte a settimana potrete pucciare nel te.
Per ora vi risparmio le raccomandazioni per affrontare la primavera, ma arriveranno…
La ricetta fu pubblicata sulla rivista A Tavola nel mese di febbraio 2014 (se non sbaglio, qui il tempo passa troooopppo velocemente).
Ingredienti:
250 g farina di grano saraceno*;
80 g nocciole tostate;
150 ml latte di riso;
80 g succo di mela concentrato;
1 bustina di cremor tartaro*;
2 mele gialle;
scorza di 1 arancia non trattata;
50 g fave di cacao bio*;
un pizzico di sale integrale
Preriscaldate il forno a 170 °C.
Nel frattempo tritate finemente una parte delle nocciole fino a renderle farina, e le restanti lasciatele più grossolane.
Sbucciate le mele e tagliatene una a cubetti piccoli, mentre l’altra frullatela in modo da ottenere una purea.
In una ciotola, o in un’ impastatrice, mettete la farina di grano saraceno, quindi aggiungete le nocciole precedentemente lavorate.
Versate il latte di riso, il succo di mela, unite il lievito, le mele e la scorza d’arancia precedentemente tritata, le fave di cacao pestate con un mortaio, (se non le avete optate per cioccolato supermegafondente!!) e il pizzico di sale.
Mescolate bene il tutto, in modo da ottenere un composto umido e denso.
Su una teglia mettete della carta forno e con l’aiuto di un cucchiaio mettete l’impasto dandogli la forma desiderata.
Per ottenere biscotti più morbidi, stendete l’impasto a circa 1,5 cm di spessore, mentre se volete biscotti più sottili e croccanti, riducete lo spessore.
Infornate quindi a 170 °C per circa 20-25 minuti a seconda dello spessore.
Sfornate i biscotti e lasciateli raffreddare.
Quindi chiudeteli in una vaso e imboscatelo prima di mangiarli tutti!!!!!
* Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (*) sono alimenti a rischio per i celiaci in quanto potrebbero essere contaminati. Per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure devono essere presenti nel prontuario dell’Associazione Italiana Celiachia, o nell’elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.