capitolo zero

Eccomi qui col primo post, ma con cosa inizio? Forse per rompere il ghiaccio è più facile cominciare dal motivo del mio blog: la celiachia. Venendo da una famiglia celiaca era solo questione di tempo: dopo 14 anni dalla prima diagnosi di celiachia di mia zia (alla quale è seguita quella di mia mamma, di mio nonno, di mia cugina e dei miei zii) è toccata pure a me! Nooo, non l’ho presa male, nooo, ma io ero serena e tranquilla. In fondo sapevo già tutto. E allora perché per i primi 3 mesi sognavo di mangiare focacce e pane e, non appena mi rendevo conto che stavo ingurgitando cose glutinose, sputavo tutto?

Scoprire di essere celiaci provoca un turbamento.

Cambia un po’ tutto. Cambia il modo di tenere le cose nella dispensa, cambia il modo di cucinare, di fare la spesa, di sedersi a tavola, di invitare amici a cena, di accettare un invito a pranzo, di andare in vacanza, di fare un corso di cucina…Penso che ognuno passi i primi mesi a elaborare la condizione del nuovo stato. In un mondo dove tutto viene classificato, ci troviamo etichettati a vita: è una sensazione strana e sgradevole. Esami su esami, diagnosi più o meno certe, code alle asl, informazioni spesso insufficienti, ma alla fine arriva il patentino (almeno per i fortunati che raggiungono una diagnosi chiara, perché poi c’è chi rimane nel limbo e non ha diritto all’esenzione) e si comincia con la spesa mensile. Disinfestazione in cucina, repulsione verso tutto ciò che può contaminare e un nuovo inizio. Mi sono scoperta intransigente e per niente democratica: ho smesso di cucinare cibi con glutine e ho imposto a tutti quelli che siedono alla mia tavola ( a mio marito in primis, e ad amici e a parenti) la cucina gluten free. E così è iniziata la mia missione: dimostrare a tutti che mangiare senza glutine è altrettanto appagante, più semplice di quello che può sembrare e molto più gratificante. Provare per credere.

Nei prossimi post cercherò di approfondire, in base alla mia esperienza, alcuni aspetti che potrebbero essere utili nella strada verso l’emancipazione dal glutine.

6 pensieri riguardo “capitolo zero

  1. Benvenuta Michela!
    Non posso che condividere ogni tua parola, anzi ti dico di più: ho fatto il tuo stesso sogno per un anno intero, svegliandomi di soprassalto per sputare il cibo con glutine ingurgitato…
    Ma oramai ci siamo fortificati un po’ tutti, sostenendoci a vicenda il peso è molto più facile da sopportare e il blog è di aiuto a se stessi e agli altri.

    Un abbraccio
    Olga

    1. Grazie Olga,
      l’intento è proprio quello di aiutare chi ancora si sente un po’ perso e un po’ solo.
      Un po’ come il vostro blog ha fatto con me! Spero che l’avventura possa continuare…

      A presto, sui tuoi schermi!!
      Michela

  2. Ciao Michela e… scrivi molto bene, riesci ad esprimere in modo chiaro e conciso travagli emotivi che tutti coloro che sono affetti da una patologia cronica provano, e che il più delle volte tengono per sé per svariate ragioni. Proprio domenica ho provato un moto di rabbia per alcune persone che meglio di altri dovrebbero comprendere e invece ci guardano con quell’aria non so che e pensano che noi teniamo nostra figlia sotto una campana di vetro, e NON è vero, che noi siamo troppo apprensivi, e NON è vero, solo quel tanto che basta per non commettere errori di cui potremmo pentirci e via discorrendo. Allergie e celiachia hanno dei punti in comune che mi auguro potremo sondare insieme. A presto:)

  3. ben arrivata fra noi (noi intendo noi blogger celiache)
    conosciamo bene i primi tempi, che son duri, mamma se son duri.
    poi ci si abitua, e si trova nella condivisione un sostegno importante

    per intanto, piacere di conoscerti!

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