Ieri chiacchieravo con alcune persone. Chiaramente gli argomenti che mi interessano in questo periodo sono abbastanza monotematici, ma ogni confronto porta sempre a nuovi spunti di riflessione. Mi sono così resa conto che veramente c’è una carenza di educazione alimentare nella nostra cultura. A scuola fin da piccoli ti insegnano tante cose, ma nessuno ci insegna come ci si dovrebbe nutrire. Non interessa a nessuno capire se quello che che i bambini mangiano nelle mense scolastiche è veramente nutrizionalmente ed energeticamente equilibrato, perché basta che ci dicano che bisogna mangiare un po’ di tutto e quindi ci si fa andare bene qualsiasi cosa. Neppure le Istituzioni sembrano interessate a creare una vera educazione alimentare e alla fine gli unici punti di riferimento che ci lasciano sono quelli dettati dalla biochimica trascritti in tabelle che dovrebbero aiutarci a capire dove trovare le varie sostanze nutritive e in che proporzione combinarle. Ma se lasciassimo per un momento da parte la scienza e se prendessimo invece in considerazione una visione più olistica dell’essere umano? Forse capiremmo che la salute mentale dell’uomo è strettamente legata alla salute fisica. La salute fisica a sua volta è legata al cibo, e il cibo è inevitabilmente legato all’ambiante in cui viviamo (per approfondimenti Martin Halsey – Nutrizione pret a manger – Ed.Un mondo leggero, Milano 2004). Effettivamente noi ci trasformiamo in base a quello che mangiamo (vd. diete dimagranti, ..) e quindi non pensate che per la nostra salute sia preferibile un alimento il meno possibile trattato e raffinato? Avete mai letto tutti gli ingredienti delle cose che acquistate? Per non parlare di quelli dei cibi dietetici senza glutine. Cliccando qui trovate un esempio di quello che intendo… Ma se ci chiedessimo cosa mangiava l’uomo prima che grandi aziende si mettessero a prepararci la pasta, le merendine, gli yogurt…? E se ci domandassimo perché ci sono tradizioni culinarie diverse a seconda se un luogo è tropicale, mediterraneo o polare? La ricerca porta a questa conclusione: c’è un denominatore comune a tutti i popoli sia passati sia contemporanei. Nell’alimentazione di tutto il mondo troviamo alla base i cereali (che erano integrali fino a quando non si è imparato a raffinarli), poi verdure (di stagione, fino a quando il commercio non ha portato i cibi di tutti i paesi in giro per il mondo), e ancora legumi e frutta (consumata in piccole quantità e soprattutto nelle zone calde), in fine cibo animale (consumato in piccole quantità soprattutto nelle zone fredde), condimenti e bevande naturali. E’ partendo da questa base che si può creare l’equilibrio, non tra gli scaffali del supermercato, nella pubblicità o esclusivamente in laboratorio.
spunti di riflessione.
Pubblicato da feelfreeglutenfree
Ho avuto la conferma di essere celiaca a luglio 2010 e da allora mi sono dedicata maggiormente alla ricerca di una cucina più naturale e sana. Ho frequentato la scuola de La Sana Gola e mi sono diplomata come terapista alimentare. Passando da un blog all’altro ho iniziato ad aver voglia di dare anche il mio contributo e così ho aperto questo blog! Mi piace cucinare e ho imparato a conoscere veramente il cibo e la sua energia e questa conoscenza la vorrei condividere con più persone possibili a cominciare dagli sglutinati come me! Mostra tutti gli articoli di feelfreeglutenfree
Ciao! Fantastico questo post e credo che meriti di girare, quindi passa a trovarmi venerdì p.v. ho preso una decisione:) continua così e a presto
Grazie Monica.
a venerdì allora…
Sono contenta che tu sia arrivata alla decisione!!!
No no, niente progetti personali, bensì una sorpresa per te, ma aspettiamo venerdì…
belle le sorprese! Grazie..(sono un po’ curiosa!)
ciao Michela,
questo video è un contributo speciale! per me che spesso procedo come un gambero, trovare spunti per andare sempre e comunque avanti è importante. Buy green, buy local! ci si vede il 14.12. Roby
Ciao Roby, quando ho visto il video mi è sembrato che cascasse proprio a pennello. Ci vediamo il 14!!!