la schiscia gluten free!

pranzo in ufficioEvvivaaa, ce l’ho fatta a partecipare a questo simpatico contest (il mio primo, a dire la verità) sulle ricette per il pranzo in ufficio! Francesca hai avuto un’idea proprio bella.
Qui trovate le regole del gioco e se vi volete unire avete tempo fino alla mezzanotte del 31 marzo: tic tac, tic tac…

Da quando ho deciso di abbandonare la mensa aziendale vivo di schiscia!
Mi sveglio alle 5.45 e mi metto a cucinare (per la gioia di mio marito e dei vicini): ma almeno ho un pranzetto appena “sfornato” anche perché, non riscaldandolo, preferisco che sia “fresco”.
Certo, potrei scaldarlo nel microonde, ma con tutta la fatica che faccio a cucinare cibi che mi danno l’energia giusta, non potrei mai indebolirli con le microonde, proprio no! E così mangio a temperatura ambiente (e se sono fortunata ogni tanto è ancora tiepidino…)

Ora, non voglio aprire una parentesi sui presunti danni alla salute che il microonde può provocare  – se vi va di approfondire vi rimando a questo link: magari è di parte, ma a me ha convinto a non usarlo più! – però vorrei comunque porre l’attenzione su questo tipo di cottura non naturale.
A differenza di quello che accade in tutte le altre cotture il cibo, nel forno a microonde, si cuoce dall’interno verso l’esterno. Questa cottura è quindi estremamente espansiva e come tutto ciò che è espansivo crea dispersione, raffreddamento e molte volte anche debolezza.
E’ la stessa logica dello zucchero, per fare un’esempio che ho già trattato qui: lo zucchero ha un’energia molto espansiva e questa energia porta squilibrio.
Il calore nel cibo dovrebbe penetrare, aggiungendo energia, non togliendogliela. E’ un valore aggiunto. Il microonde invece è come se disperdesse l’energia del cibo impoverendolo (energeticamente parlando). Poi, magari, è nocivo anche per altro o magari no, ma fondamentalmente è per questo che io non lo uso.
Ma ora basta farneticare e veniamo alla ricetta della schiscia di oggi!

E’ la mia versione invernale della panzanella!
La faccio le rare volte che mi capita di avere del pane raffermo: in genere non avanza mai, ma questa volta non siamo riusciti a finire la seconda pagnotta di un buonissimo pane fatto con il lievito madre senza glutine (resiste!!! dopo un mese o ancora vive, che soddisfazione!) e con qualche verdura avanzata dalla sera prima: ottimo pasto del riciclo.

Ingredienti:
tocchi di pane raffermo senza glutine (se fatto in casa ancora meglio!); broccoli; cavolfiore; sedano rapa; rafano nero; carote; porro; pomodorini secchi, olio EVO, aceto di riso, sale
Le quantità? A piacere!

Ho bagnato il pane per ammorbidirlo con un po’ del brodo avanzato la sera prima della cottura dei broccoli.
Ho cotto a vapore, per qualche minuto, alcune cimette di cavolfiore e ho tagliato le altre verdure:
i porri si sono trasformati in cerchiolini, le carote in strisce sottili, sedano rapa e rafano (con la sua buccia nera ben lavata) in dadini e i pomodorini secchi in filetti.
Ho quindi fatto saltare il tutto nella wok in abbondante (eh sì, qui ci vuole!) olio di oliva e quando le verdure si sono insaporite per bene ho aggiunto un po’ d’acqua.
Ho coperto e ho fatto cuocere a fuoco basso per una ventina di minuti: giusto il tempo di rendre il rafano tenero e di far assorbire l’acqua.
Poi ho aggiunto i broccoli avanzati la sera prima, il cavolfiore e il pane e ho annaffiato con un po’ di aceto di riso.
Ho quindi mischiato tutto quanto e…il pranzo è servito!

Per le mie schisce uso sempre contenitori di vetro. Li trovo più “sani” della plastica (mie fisime. Poche ne ho, vero?? Ma mi trovo a mio agio con tutte loro!!). Ogni tanto però succedono dei drammi: o si rompono (sigh sigh, capitato ben due volte) o il coperchio azzurro del contenitore cede spargendo i vari condimenti sul fondo della borsa. Un incuboooo. Non c’è sacchetto o sacchettino che tenga. La borsa mi si sporca sempre.
E allora ho eletto questo barattolo con le molle il mio preferito. E’ anche a prova di zuppa!
Ma se avete consigli migliori sono ben accetti!

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