riflessioni…

Il blog è da tempo silenzioso, ma nella mia testa è un susseguirsi di pensieri, sogni, progetti, speranze, illusioni, realtà possibili.
Ho finalmente realizzato che così non va.
Ho realizzato che se continuo solo a lamentarmi, difficilmente riuscirò a far cambiare le cose.
Ho capito che è il momento di fare qualcosa.
Un fulmine a ciel sereno, ma maturato pian pianino.
Un susseguirsi di eventi che hanno composto il puzzle.
Un percorso che è stato faticoso, ma che ha finalmente trovato un senso.
E chissà, se 4 anni fa non avessi scoperto di essere celiaca, se oggi io sarei comunque a questo punto.
La celiachia mi ha portato a iscrivermi a un corso per terapista alimentare. Ho stravolto la mia alimentazione che pian pianino ha “stravolto” me.
Ho cambiato il modo di far la spesa, di cucinare. Ho ricercato le verdure più naturali possibili andandole a scovarle direttamente dai contadini, poi ho sentito la necessità di produrle io queste verdure e ho avuto la straordinaria fortuna di inciampare nella cooperativa sotto casa che stava per dedicare uno spazio a degli orti.
E’ nato bORTOlo, sono nate nuove amicizie e ho stravolto il modo di vivere il mio quartiere.
Ho scoperto che esiste un’agricoltura che non ‘violenta’ la terra, ma che la protegge perché è preziosa.
Ho scoperto che esistono persone che combattono tutti i giorni per salvaguardare i semi antichi, che li scambiano, che difendono con le loro mani la biodiversità.
Biodiversità, una parola che mi suonava quasi antipatica…”Ma perché biodiversità?”, mi chiedevo. Finché non ho capito che la biodiversità è l’unica cosa che può salvarci.
E finalmente il cerchio si è chiuso e il puzzle si è composto.

Sono appena tornata da un incontro organizzato da IRA-C. Il tema: Movimenti per la terra e il paesaggio.
Si è parlato di come è cambiata l’agricoltura, il paesaggio; si è parlato di cosa vuol dire oggi essere contadino e di non poter essere libero di riprodursi i semi;
si è parlato di OGM, di Monsanto, di EXPO.
Già, perché quando il tema dell’EXPO è nutrire il pianeta, energia per la vita, non puoi non parlarne in un incontro del genere.
Non so voi, ma io mi sento presa in giro da questo EXPO.
Con cosa lo nutriamo il pianeta?
Con i semi sterili di Monsanto&co. conditi dai fertilizzanti necessari per farli crescere?
A chi lo facciamo nutrire il pianeta? A 10 multinazionali che controllano la maggior parte del  nostro cibo? Che lo creano in laboratorio mischiando zucchero, sale e grassi, per renderlo appetibile e innescare così la nostra dipendenza? Ma secondo voi perché negli omogeneizzati per i bambini ci mettono lo zucchero? Non ce ne libereremo più neppure da grandi!!

Cosa è EXPO.
EXPO è un grande parco di divertimenti per le famiglie (definizione data da uno dei portavoce EXPO in occasione di una presentazione sull’apertura dei Tavoli Tematici).
Prima di EXPO, il nulla, dopo di EXPO, il nulla, ma durante EXPO le famiglie possono divertirsi a girare il mondo tra infiniti stand.
E tra questi stand ci sarà anche quello di Monsanto, perché l'”EXPO è l’unico luogo dove potremo trovare tutti” (cit. sempre del portavoce).
Dove convivranno pacificamente Palestina e Israele, dove associazioni come Lega Ambiente, WWF, e altre associazioni ‘ecologiste’, convivranno accanto a chi il pianeta lo vuole monopolizzare per profitto, a chi il pianeta lo sta deforestando per produrre soia OGM, destinata a mucche e maiali che troveremo poi nei nostri supermercati..

Bo?? Io mi sento un po’ presa in giro e non mi sembra che tutto questo sia molto divertente…
E anzi, ha ragione Teodoro Margarita (Associazione Civiltà Contadina) a essere letteralmente terrorizzato (cacato sotto, per la precisione) quando pensa che nessuno avrà la forza per contrastare tutto questo.
Quando fuori dall’EXPO ci saranno solo quei pochi che hanno rifiutato l’invito, perché non possono accettare di stare ‘sotto lo stesso tetto’ di chi il pianeta lo sta affamando. Che staranno fuori per difendere la biodiversità, per impedire che venga spazzata via, per impedire che il nostro cibo cresca da semi che produrranno frutti sterili…

Io probabilmente, se 4 anni fa non avessi scoperto di essere celiaca, se non avessi intrapreso questo percorso, non sarei arrivata a capire dove ci stiamo dirigendo, e magari avrei continuato a comprare 6 crostate di quel mulino tanto carino, a 1 euro, soddisfatta per l’affare fatto, senza rendermi conto di quello che stavo accettando.

bORTOlo mi sta insegnando tanto, alla faccia di tutti gli scettici che non avrebbero scommesso neppure un centesimo sulla sua fecondità.

Vi sembra che non sia fecondo?
La sinergia per me ha funzionato, eccome se ha funzionato!

bORTOlo

bORTOlo mi ha aperto ulteriormente gli occhi e ha dato una scossa alla mia coscienza.
Io ora so che voglio difendere la biodiversità e lo farò stando fuori, stando accanto a quei pochi, lo farò raccogliendo i semi che mi donerà e che custodirò per la prossima stagione.
Ma più saremo a farlo, più potremo garantirci un futuro fecondo.
Un vaso sul terrazzo, un’aiuola sotto casa, nel cortile della scuola. Seminiamo ovunque, semi buoni, semi ‘veri’.
Cercate chi ha i semi, e cominciate a nutrire voi stessi e il pianeta.
E unitevi a quei pochi che staranno fuori…magari poi scopriranno di non essere poi così in pochi.

Il nostro pianeta ha bisogno di essere difeso e penso che per come l’abbiamo ridotto, glielo dobbiamo.

Buon 100% GFFD!

 

 

8 pensieri riguardo “riflessioni…

  1. Molto più lentamente di te, ma sto arrivando anche io alla stessa conclusione… solo che(forse per l’età), mi sembra che non ci sia soluzione. Il gigante schiaccia le piccole formichine che non hanno voce in capitolo e che vengono pure tacciate di essere esagerate…
    Però, almeno, adesso, ho consapevolezza e quelle crostate (anche se in realtà non le ho mai comprate) non le prenderei nemmeno se mi pagassero!

    1. Io ci ho messo 4 anni ad arrivarci…e sono convinta che le formichine pian pianino aumenteranno sempre di più, e che a un certo punto non avranno più bisogno di nessun gigante. A quel punto il gigante non avrà più modo di essere.
      Sai da un seme quanti frutti nascono?
      Un seme si moltiplica rapidamente. Abbiamo bisogno di semi buoni!

  2. un post molto sconfortato e sconfortante, ma condivisibile. e sono d’accordo con te, la speranza sta nelle piccole cose, nel prendersi cura di bortolo, nel fare scelte dissonanti.
    non è più tempo di grandi movimenti di masse, siamo socialmente disgregati, ma un granello di sabbia in un ingranaggio può fare molto. non disperiamo, sebbene un po’ disperati..

    1. Gaia, grazie.
      Non arrendiamoci!
      Ognuno può fare molto, di questo ne sono convinta.
      E’ una protesta silenziosa (che potrebbe anche diventare un po’ più rumorosa..) che possiamo condurre tutti.
      Deve però scattare la presa di coscienza, altrimenti non ci rendiamo conto di quale peso abbiamo e tutto sembra inutile. Ma veramente, non lo è.

  3. In bocca al lupo Michela! Queste considerazioni avevano iniziato a emergere a un convegno sul Paesaggio agrario del Novecento a cui avevo partecipato, mi girano e rigirano nella testa da allora, e sempre da allora ho la consapevolezza che ciò che mangiamo modifica il paesaggio e noi. E quando vai al biologico e trovi nella sezione bio/prodotti italiani la farina di kamut ti senti veramente preso in giro, e pensi che non ci sia speranza, sembra tutta una grande moda (perchè non c’è niente da fare, il cibo è di moda) per vendere prodotti più costosi. Poi ci sono le piccole cose, che dobbiamo impegnarci per fare diventare virali. Ora mi informo meglio per i semi di cui parli nell’articolo, il papà di Juri ha un bellissimo orto e negli ultimi anni ci stiamo mettendo lo zampino anche noi!! Detto questo, spero tu stia passando una buona estate 🙂 Un bacio grande e spero di rivederti prima o poi!!

    1. Ciao Daniela! Hai proprio ragione, ormai il cibo è diventato moda.
      Mi viene una tristezza a pensarlo rinchiuso in grandi cattedrali, lucidato a nuovo ed esposto come se fosse un gioiello, spacciato per l’eccellenza italiana, quando in realtà il cibo vero, quello genuino e sano è sporco di terra e profuma di natura.
      Mezzo pianeta muore di fame e l’altra metà espone il cibo in vetrina.
      E’ tutto assurdo…

      Anche io spero di rivedervi presto, un super abbraccio!!!

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